mercoledì 28 luglio 2010

La tisana fredda di Strega Te

StregaTE (potete leggerlo Strega Tè oppure stregate, come ti stregano i profumi di questo luogo incantato) è un delizioso negozio ubicato nel centro di Bologna specializzato in tè, infusi, tisane e altre amenità del genere. I miei amici sanno bene quanto io non ami le "acque calde", in quanto sono una inguaribile amante del caffè, unica bevanda calda che riesco ad apprezzare e a gustare con autentico piacere.
Ma entrare da StregaTe ed esserne stregati è tutt'uno: il profumo di tè, erbe, spezie, i colori, la gentilezza delle titolari, la calma olimpica con cui si viene serviti (bisogna andarci senza fretta, basta avere una persona davanti e può capitare di aspettare anche mezz'ora prima di ricevere l'attenzione che viene riservata in modo analogo a tutti, indistintamente tutti, i clienti), sono un'esperienza in grado di rendere piacevole anche una giornata iniziata male. Così, grazie a questo negozio anch'io mi sono parzialmente piegata alla cultura delle erbette macerate in acqua...
La scoperta che vi propongo oggi è stata fatta grazie a una coppia di amici, Edo e Titti, che me l'hanno fatta assaggiare a casa loro. Si tratta di un infuso freddo adattissimo a queste giornate estive in cui si beve tanto, si ha voglia di variare perché la solita acqua a volte viene a noia ma non si ha voglia di bibite dolci o di schifezze gassate.
Questa delizia si chiama Limoncello e la composizione la trovate cliccando qui.
Il bello è che si può preparare a freddo. Basta mettere un cucchiaio di miscela dentro a una caraffa da un litro piena d'acqua e lasciarla in infusione dentro al frigorifero per 12 ore. Poi si filtra, et voilà. Una delizia rinfrescante e dissetante, capire non lo può chi non lo prova.

sabato 10 luglio 2010

Il camembert non vi ispira più? Bruciatelo!

Scherzo, ma forse no.
A volte una confezione di Camembert finisce per fare tristezza, lì nella sua scatolina tonda, sperduto nel frigorifero vuoto. Ci pare troppa roba da mangiare (soprattutto da finire!) per noi che magari siamo da soli.
Temiamo cominci a puzzare di acido fenico, di lì a qualche giorno.

Che fare? Se il camembert conserva la sua scatoletta  che non dev'essere di plastica né di cartone bensì DI LEGNO LEGGERO ed è avvolto in una carta similforno... aprite la scatola, togliete il coperchio, aprite il formaggio. incidete una croce sulla sola crosta con un coltello.  Mantenete la carta forno che la avvolge (se plastificata, no, sostituitela con della carta forno e rinfoderatela nella sua scatola) e schiaffate il tutto nel forno a 180° (preriscaldato) per 15' (ma usate gli occhi). Se mettete un contenitore che raccoglie il travaso (eventuale) di formaggio è meglio.
C'è chi lascia il coperchio sopra il camembert, io no.

Nel portarlo a tavola potete farci scivolare una goccia di miele, accompagnarlo con dell'uva o dei fichi zuccherini. Tanta insalata, del pane al sesamo o al farro (almeno, così piace a me. Poi, voi... fate voi).
Da (de)gustare in fretta.