mercoledì 21 gennaio 2015

Dolce al limone con la macchina del pane

Una versione decisamente semplificata rispetto alla ricetta classica della torta limoncina è questo dolce che faccio con la macchina del pane, cottura compresa. Essendo cotto nella macchina, la forma sarà quella di un plumcake. E' un dolce particolarmente adatto alla prima colazione o alla merenda con il tè, ma in casa nostra va bene a qualsiasi ora, anche all'1 del mattino, visto che i figli hanno preso la "bella" abitudine di andare a dormire a quell'ora, dopo essersi preso un tè o una tisana.

Ingredienti: 5 uova; zucchero 300 g.; sale un pizzico; burro fuso 180 g.; farina 450 g.; una bustina di lievito per dolci; il succo di 1 limone e la scorza grattugiata.

In una ciotola mescolare le uova con lo zucchero, il sale, la scorza e il succo del limone, versare il tutto nella macchina del pane, aggiungere il burro fuso, la farina e la bustina di lievito, selezionare il programma Torta (nella mia macchina corrisponde al 14) e lasciar lavorare la macchina. Ci vogliono circa 2 ore. Quando la torta è pronta, la tolgo dalla macchina, l'avvolgo in un canovaccio da cucina e la lascio raffreddare sulla gratella, sempre che non ci sia qualcuno che deve fare un assaggio della torta ancora calda...


Torta limoncina classica

Mia nipote Arianna è fidanzata con un ragazzo calabrese delizioso che ogni tanto ci porta quantità inenarrabili di limoni non trattati provenienti dagli alberi di proprietà della sua famiglia. Sono limoni piuttosto grandi, con la buccia grossa e rugosa, profumatissimi e molto succosi. E' un regalo sempre graditissimo, visto che noi siamo grandi consumatori di limoni. Di solito ne facciamo spremute, da bere calde o fredde in ogni momento della giornata oppure li utilizziamo nei centrifugati con mele e carote: un ACE casalingo strepitoso. Però è possibile utilizzarli come ingrediente importante anche in questa torta.

Ingredienti: zucchero 200 g.; farina 300 g.; burro fuso 150 g.; 3 uova, 1 bustina di lievito per dolci; 3 limoni, succo e buccia grattugiata. Per la glassa: 2 bustine di zucchero a velo e il succo di mezzo limone.

Lavorare lo zucchero con le uova, aggiungere il succo di limone e la buccia grattugiata e alla fine la farina con il lievito. Versare il tutto in una teglia imburrata e infarinata e cuocere in forno caldo a 180° per circa 40 minuti.

Quando la torta è fredda, preparare la glassa con due bustine di zucchero a velo e due o tre cucchiai di succo di limone, fino ad ottenere una sorta di crema non troppo liquida. Versarla sulla torta lasciandola ricadere anche lungo i lati e mettere in frigorifero perchè si rassodi. Controllare che non coli tutta nel piatto ed eventualmente raccogliere ciò che si è versato sul piatto e rimetterlo sulla torta, riponendo di nuovo tutto in frigo fino a che la glassa non si sia completamente solidificata.
Servire così com'è o decorare la superficie della torta con fettine di limone caramellate o con piccole meringhe al limone.

lunedì 12 gennaio 2015

Grazie di Quore!

Una gita a Roma decisa all'ultimo minuto per vedere la mostra di Henri Cartier Bresson e messaggi, a dire il vero poco speranzosi dato il breve preavviso, agli amici conigli romani, e invece un vero bagno di affetti e l'invito graditissimo di Orietta e Marcello, ovvero Quore e Ebbubba.
Ovviamente l'unica domenica di tempo grigio e spiovviginoso di tutto gennaio, visto che volevamo fare una passeggiata sulla spiaggia! Ma noi impavidi siamo riusciti nel nostro intento e dopo avere sperimentato la metropolitana romana e il trenino La freccia del mare, siamo approdati a Ostia Lido! Baci, abbracci e anche un po' di emozione: con Marcello non ci vedevamo da un sacco di anni! E poi le chiacchiere con Viola, così sottile e così forte e decisa. Le coccole dei due miciotti e la passeggiata lungo la bellissima spiaggia e dentro il paese. E il buonissimo pranzo di Orietta: spaghetti con pesto di pomodorini secchi e basilico, polpette di ricotta e lenticchie allo yogurt e cumino. Talmente buono che il Sultano ha chiesto se sapevo farle anche io...così ho estorto le ricette a Orietta, ed ora eccole qui di seguito.

Spaghetti al pesto di pomodorini secchi. 
per 5 persone
3 vasetti di pomodorini secchi sott'olio passati al mixer e saltati in padella, con l'aggiunta di qualche fogliolina di basilico fresco.
400g. circa di spaghetti, lessati al dente e conditi con i pomodorini secchi.

Polpette di ricotta
500 g. di ricotta; un uovo; una zucchina cruda tritata; sale; pangrattato; semi di finocchio.
Mescoli tutto aggiungendo pangrattato fino ad avere la giusta consistenza per le polpette. Poi le metti in forno a 180° con un filo d'olio per un quarto d'ora per lato. Fine.

Lenticchie allo yogurt e cumino
3 barattoli di lenticchie scolate; un vasetto e mezzo di yogurt bianco; semi di cumino; uno spicchio di aglio.
Fare insaporire le lenticchie, l'aglio, lo yogurt e i semi di cumino a fuoco medio-basso per circa 20 minuti, aggiustando di sale. Fine.






giovedì 1 gennaio 2015

Buon 2015!

Inizia un nuovo anno, inizia con il sole e tanta voglia di rinnovamento. Per me e la mia famiglia gli ultimi 7 anni sono stati pesantissimi, ora c'è solo tanta voglia di serenità e sorrisi e questo si riflette anche in cucina. E il primo dell'anno cosa c'è di meglio che iniziare con un piatto che più tradizionale di così a mio parere non ce n'è? Naturalmente assaporato davanti al concerto di Capodanno di Vienna.
Parlo delle classiche lenticchie in umido, che noi amiamo particolarmente. Io preferisco usare le lenticchie piccole, rotondette, mentre mia mamma preferisce quelle classiche, più grandi e piatte.
Tradizionalmente le lenticchie sono simbolo di prosperità e ricchezza, perchè la forma arrotondata ricorda quella delle monete e quindi è doveroso mangiarle proprio il primo giorno dell'anno come rito propiziatorio.
La bellezza delle lenticchie è che non hanno bisogno di stare in ammollo a lungo, prima di essere cucinate, soprattutto usando, come faccio io, la pentola a pressione.
Per 4 persone sono sufficienti circa 250-300 g. di lenticchie. Le metto in ammollo intanto che trito, rigorosamente  a mano con la mezzaluna, gli odori: sedano, carota, cipolla e aglio.
Nella pentola a pressione verso 2-3 cucchiai di olio extravergine di oliva e faccio soffriggere leggermente gli odori e quando la cipolla diventa trasparente, verso le lenticchie scolate e le faccio insaporire un po', poi verso circa 2 dita di vino (non sono una purista, uso quello aperto al momento, bianco o rosso che sia) e lo faccio sfumare.  Quando il vino è assorbito aggiungo poco meno di un litro di acqua, senza sale per evitare che le lenticchie restino dure, se ce l'ho una foglia di alloro e a volte anche due cucchiai di passata di pomodoro, chiudo il coperchio e faccio andare a fuoco alto fino a quando la pentola non fischia. A quel punto abbasso la fiamma e lascio cuocere per 30 minuti, al termine dei quali spengo, lascio sfiatare la valvola e apro e a questo punto aggiungo il sale.
Se le lenticchie non hanno assorbito completamente l'acqua di cottura, lascio la pentola, aperta, ancora un po' sul fuoco fino a che le lenticchie non si sono asciugate, poi tolgo la foglia di alloro e servo!
Possono essere un ottimo contorno per cotechino e zampone, restando nella tradizione del capodanno, oppure accompagnare un bel piatto di salsiccia arrostita oppure costituire un piatto unico da sole o insieme al riso o al farro.
Con le lenticchie faccio anche un'ottima minestra. In questo caso le lascio un po' più brodose e le passo usando il frullatore a immersione facendone una vellutata a cui a volte aggiungo farro spezzato oppure la servo guarnita di due fette di pane abbrustolite e aromatizzate con una bella strofinata di aglio.
E quindi Buon Anno!